Tipologie di donazione
Se il donatore, in base ai criteri d'idoneità alla donazione di sangue, ha valori ematici che gli consentono di effettuare sia la donazione di sangue intero sia quella in aferesi (plasma e piastrine) può scegliere che tipo di donazione effettuare "con il consiglio del medico trasfusionista". Può accadere che qualche donatore, pur non avendo situazioni patologiche, abbia valori di emoglobina (pigmento che trasporta l'ossigeno nel sangue) o di ematocrito (percentuale di globuli rossi rispetto alla parte liquida del sangue) o di ferritina (riserva di ferro) al limite minimo o più basso dei livelli idonei per donare il sangue intero. In questo caso il donatore sarà indirizzato alla donazione di plasma e/o piastrine, al fine di non ridurre ulteriormente questi componenti del sangue. Viceversa, al donatore con valori di globuli rossi, emoglobina ed ematocrito elevati sarà sconsigliata la plasmaferesi a favore della donazione di sangue intero e saltuariamente le piastrine.
Il medico trasfusionista deve consigliare quale tipo di donazione è più opportuna sulla base di alcune caratteristiche del donatore:
Donatore di gruppo AB (ricevente universale di Globuli Rossi/ donatore universale di plasma e piastrine) deve essere indirizzato verso la donazione di piastrine e/o plasma. I suoi globuli rossi possono essere trasfusi solo a pazienti di gruppo AB (solo 5% della popolazione) con alto rischio di eliminazione dell'unità di sangue per scadenza;
Donatore di gruppo 0 (donatore universale di globuli rossi) deve essere indirizzato verso la donazione di sangue intero;
DONAZIONE DI SANGUE INTERO: in un'unica sacca di sangue donata vengono raccolte tutte le componenti del sangue: plasma, globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Il volume di sangue prelevato è di circa 450 ml +- 10%. La durata della donazione è di circa 10 minuti. La sacca di sangue viene poi inviata al Centro Trasfusionale che, dopo aver eseguito gli esami previsti per Legge, provvede alla separazione dei singoli componenti del sangue.
DONAZIONE IN AFERESI: Il donatore di aferesi deve avere un'età compresa fra i 18 e 60 anni; deve possedere gli adeguati accesi venosi e necessita di controlli cardiologici a cadenza annuale. Il sangue prelevato viene separato mediante speciali apparecchiature nei componenti desiderati, mentre la parte restante non necessaria viene reinfusa al donatore in un processo continuo. Questo tipo di donazione richiede dai 40 ai 70 minuti di tempo.
Esistono tre tipi principali di donazione in aferesi: la plasmaferesi, la trombocitoaferesi (o piastrinoaferesi), donazione multipla di emocomponenti.
- Donazione di plasma (plasmaferesi): La plasmaferesi è una donazione che permette di prelevare al donatore solo il plasma. Quest’ultimo viene separato dal sangue prelevato e raccolto mediante un’apposita apparecchiatura. Tutti gli altri emocomponenti vengono reinfusi al donatore. A seconda del peso corporeo, durante una plasmaferesi vengono prelevati fino a 650 ml di plasma. La procedura dura all’incirca 50 minuti e viene quindi effettuata solo su appuntamento. Dato che la plasmaferesi ha un impatto minimo sull’organismo, l’intervallo tra due donazioni può essere di 2 settimane. In un anno possono essere eseguite al massimo 6 donazioni di plasma. I requisiti in termini di idoneità medica alla donazione sono tuttavia maggiori rispetto a una donazione di sangue intero. La plasmaferesi non si addice quindi a tutti i donatori di sangue intero.
- Donazione di piastrine (trombocitoaferesi o piastrinoaferesi): in questo tipo di donazione, al donatore vengono prelevate le piastrine (trombociti). Un apposito strumento separa e raccoglie le piastrine dal sangue prelevato. Tutti gli altri emocomponenti vengono reinfusi al donatore. Una piastrinoaferesi dura dai 45 ai 70 minuti e può essere effettuata ogni due settimane. In un anno possono essere eseguite al massimo 6 donazioni di piastrine. Siccome i requisiti in termini di idoneità medica alla donazione sono maggiori rispetto a una donazione di sangue intero, la piastrinoaferesi non si addice a tutti i donatori di sangue intero. Le piastrine (trombociti) e il plasma sono particolarmente richiesti per i pazienti con problemi di coagulazione del sangue.
- Donazione multipla di emocomponenti: Grazie all’impiego di separatori cellulari è oggi possibile effettuare anche donazioni multiple di emocomponenti come ad esempio una eritroplasmaferesi (donazione di plasma e globuli rossi), una eritropiastrinoaferesi (donazione di globuli rossi e piastrine), una donazione di piastrine raccolta in due sacche, una plasmapiastrinoaferesi (donazione di plasma e piastrine). E’ bene ricordare che la donazione di piastrine aferesi presenta un duplice vantaggio: per il malato trasfuso: permette di ottenere da un singolo donatore un quantitativo di piastrine pari a quello che si otterrebbe dalla lavorazione di circa 6 sacche di sangue intero derivanti da sei donatori diversi; per il donatore: è possibile personalizzare la donazione tenendo conto dei parametri fisici ed ematologici di ogni donatore.
AUTOTRASFUSIONE: L’autotrasfusione è una procedura trasfusionale che consiste nel trasfondere al paziente il suo stesso sangue e si realizza con una delle seguenti modalità: predeposito, recupero perioperatorio, emodiluizione normovolemica.
Il metodo più utilizzato è il predeposito, una tecnica trasfusionale con la quale si preleva il sangue dal donatore che sarà anche ricevente, per compensare le perdite di sangue che si possono verificare nel corso di interventi chirurgici programmati. Alcuni giorni prima dell’intervento vengono prelevate unità di sangue dal paziente, in fasi successive, fino a raggiungere la quantità prevedibilmente necessaria, in modo da consentirne l’eventuale utilizzo durante l’intervento operatorio e/o successivamente allo stesso. Il sangue prelevato viene conservato secondo i metodi tradizionali e quindi trasfuso, in caso di necessità.
I principali vantaggi dell’autotrasfusione sono: eliminazione delle reazioni di incompatibilità, eliminazione del rischio di trasmissione di malattie infettive, riduzione del rischio di immunizzazione da antigeni diversi, con possibili manifestazioni a distanza.
Il paziente deve essere informato che le unità predepositate vengono conservate fino a scadenza della componente eritrocitaria e che sono disponibili solo per le sue necessità trasfusionali. La scadenza dell’unità di predeposito, le relative modalità di conservazione e di trasporto sono analoghe a quelle per le unità di sangue omologhe.